Fuori di testa, eccezionale, Ascoltatelo!
Plini! E ho detto tutto. Questo é veramante un capolavoro. Andate al minuto 4 e 21 secondi e godetevi come un virtuoso con poche note fa vibrare mente e cuore.Crea un´armosfera epica straordinaria.
Ultima
Sono tornato!
Tenebre #5
Essere luce nelle tenebre
Tenebre #4
In realtá saremmo troppo generici a considerare il concetto di tenebra in modo unico e univoco. Il concetto di tenebra nel cristianesimo é duale.
Il primo concetto si riferisce ad un eccessiva presenza di luce esistenziale che viene percepita come tenebra e il secondo come assenza totale di luce.
Il primo é dovuto all´incapacitá interiore del senso della vista/percezione interiore di concepire o percepire la presenza della Luce superna. Il secondo é dovuto all´esperienza del male; non si parla del peccatuccio di gola, o di un breve eccesso d´ira ma di quella posizione esistenziale che prevede che il soggetto si erga a Dio di se stesso: é l´ego-idolatria.
Tenebre #3
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre
del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa,
carità perfetta
e umiltà profonda.
Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera
e santa volontà. Amen.
Tenebre #2
La fame orgogliosa, che ci stringe e ci costringe a rifiutare di entrare nel buio della non-conoscenza, dell´ignoto, ci nega la possibilità di crescere come persone. La facilità di sfuggire all´ignoto e all´oscurità che l´avventura umana comporta è semplicemente terribile e inumana. Possiamo rimanere ancorati a ciò che marcisce dentro di noi ritenendo che sia meglio per noi finire i nostri giorni in cenere, che rischiare di addentrarci dentro ad una selva oscura in cui scopriamo il nostro essere, le infinite possibilità di crescita. È assolutamente e dannatamente facile rimanere per sempre meschini, essere umani che puzzano della muffa dello scontato. La paura che le tenebre che la verità di te comportano, é il più grande freno all´esplorazione del mistero che è dentro di noi. Con un semplice assenso puoi svoltare e distruggere ogni desiderio intimo e fragile di diventare altro, maturo e profondo: uomo. Fragilità che temiamo con tutto noi stessi e che per questo quasi inconsciamente reagiamo ritirandoci dal sentiero che ci porta dentro di noi. Forse è proprio nell´accettazione della nostra fragilità che possiamo dire di no al frutto della nostra abitudine e dire di si alla via che ci porta in fondo al bosco in cui è nascosta la sorgente della nostra vita. Porre il primo passo, volerlo con tutto noi stessi. La paura è freno e stimolo allo stesso tempo ad andare oltre.
Tenebre
La paura di fronte a noi
un abisso di tenebra, il passo sbagliato
la paura di fare quel passo verso di te
ignoto futuro
alla ricerca di sempre nuove fughe
metti il piede nella tenebra
e sei convinto di essere inghiottito dal buio
dell´ignoto.
Siamo tutti uguali di fronte
all´oscuritá
Ci assale la paura di lasciare il conosciuto
la consolazione dell´abitudine
la tenebra é lí che ti aspetta
ti desidera
La sfida é cominciata dal nostro primo giorno di vita
Esseri creati per l´ignoto da esplorare
che si ancorano al giá saputo e risaputo
Eppure sappiamo che nell´oscuritá
troveremo la vera conoscenza
spinti fuori in mare aperto
cielo plumbeo coprente il sole
Oscuritá é il tuo nome
O cuore fatti forte
gettati nell´oscuro
sarai liberato da ció che é comoditá vetusta e ammuffita
per entrare nel sempre nuovo
paradosso di ogni spirito
tenebra che si fa luminosa
morte che si fa vita.
Dietro di noi
Trovo questo video molto suggestivo. Avete la possibilitá di mettere i sottotitoli in inglese. Buona visione.
I volti e il volto
Le vacanze stanno per finire. 13 giorni intensi: affetti, emozioni, persone, amici, parenti, confratelli e consorelle. La vita scorre velocemente in base all’intensitá delle emozioni e dei sentimenti. Tutto scorre e tutto passa, solo i sentimenti toccano l’anima e in base alla loro intensitá ti lasciano un segno. Sono tutti segni d’amore. La memoria li custodisce gelosamente come tesori preziosi. Una strada verso l’Infinito, una strada verso l’eterno, verso la contemplazione del tuo volto luminoso.
La questione del gusto e affini #1
Non so se capita anche a voi, ma io ho 41 anni suonati, e incomincio a riflettere un po´ su cose tipo: a 15 anni amavo follemente la chitarra di Van Halen, ora insomma, magari ascolto con piacere la chitarra di Django,. A 18 anni impazzivo per Jaco Pastorius, tanto che a Boston sono andato alla ricerca frenetica di LP rari del bassista, ora se mi metto lí ad ascoltare un bassista, non saprei dove girarmi… Ma la cosa ancora piú assurda é che fino a 37 anni, ogni minuto libero mi mettevo lí a suonare la chitarra elettrica, che ora se ne sta relegata in un fodero che mi guarda desolata… Insomma i miei gusti sono cambiati radicalmente, ad es. la mia casula della prima messa mi piaceva da morire quando l´ho comprata, oggi se dovessi ricomprarla andrei su un minimalismo decorativo assoluto, per non parlare delle liturgie stesse, che quando sono ampollose e “fumose” incominciano anche ad infastidirmi. Poi é venuta fuori questa cosa della cucina, che un po´per necessitá, ma soprattutto per passione incomincia ad occupare i miei interessi e appunto i miei gusti. Non so se é successo o succederá anche a voi, ma con l´etá si cambia, non so se ancora mi piace questa situazione, alle volte mi dico: “Eri un musicista e apprezzavi la buona musica, suonavi e ti esercitavi continuamente; ora ti preoccupi di come fare un buon risotto! Ma sei ancora tu?” e chiaramente sono ancora io, a meno che non mi sono modificato geneticamente di notte mentre dormivo. Ma allora? Cosa mi é successo concretamente? CONTINUA